Vsevolode Nicouline
(Nikolaev, Ucraina, 1890)
Biografia
Vsevolode Nicouline nasce a Nikolaev (Ucraina) il 27 novembre 1890. Compie gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Odessa (1909-1914) e successivamente presso l’Accademia Imperiale di Belle Arti di Pietrogrado (1916-1917). Costretto dalla rivoluzione e dalla guerra civile, fugge prima a Odessa e quindi a Costantinopoli. Giunge in Italia nel 1920 insieme alla compagna, la contessa Aida Bossalini, figlia di un diplomatico italiano in Russia, e alla figlia di lei, Kalyssa. Si stabiliscono dapprima a Genova e poi a Nervi, dove apre uno studio presso la Pensione Polacca. Dopo aver posato come modello per gli studenti dell’Accademia Linguistica di Belle arti genovese, entra nel mondo della pittura italiana con una mostra personale di xilografie presso la Galleria Moretti di Genova, nel dicembre 1921. Nel 1923 e nel 1925 è presente alle Mostre Internazionali d’Arti Decorative di Monza e alle Esposizioni Internazionali dell’acquerello presso la Permanente di Milano. In queste occasioni Nikulin si fa apprezzare per le decorazioni dai motivi fantastici, i figurini teatrali e le “gustose giapponeserie”. In questi anni Nikulin muove i primi passi anche nel mondo dell’editoria per ragazzi: sue sono le copertine e le illustrazioni di molti romanzi di Virgilio Brocchi (1876-1961) con cui stringe una profonda amicizia. A partire dagli anni trenta Nikulin collabora con le maggiori case editrici italiane, tra cui Mondadori, Hoepli, Italgeo, Paravia e UTET, per cui realizza le illustrazioni di sette volumi della collana per ragazzi “La Scala d’Oro”. Nel 1944 cura per Italgeo le illustrazioni della sontuosa edizione in novecentonovantanove esemplari di Pinocchio. Si affaccia anche al mondo del teatro, disegnando i costumi e i bozzetti per La fiera di Soročincy (Nikolaj Gogol’) di M. P. Musorgskij, andata in scena per la regia di A. Sanin al Teatro alla Scala il 21 marzo 1942. Verso la fine degli anni ‘40 si trasferisce da Nervi a Milano, in via Benedetto Marcello 48. Qui conosce, nel 1950, la giovane artista genovese Giannina Lavarello, con la quale inizia un rapporto di collaborazione professionale. Con lei realizza per l’editore Casa Mamma Domenica molte cartoline. Sua e della Lavarello è anche una grande pittura murale all’interno della centrale idroelettrica di Pisogne, nei pressi del lago d’Iseo. Opera anche nel campo della grafica pubblicitaria: negli anni ‘50 realizza diverse immagini per l’Aeroshell, la Shell Motor Oil e la ditta di imballi in legno e compensato S.A.F.F.A. di Magenta. Muore a Milano il 18 luglio 1968 e viene sepolto nel cimitero di Genova-Nervi.