Hugo Pratt
(Rimini, 1927)
Biografia
Nasce il 15 giugno del 1927 a Rimini, passa l’infanzia a Venezia dove cresce all’interno di un ambiente multietnico. Il nonno paterno, Joseph, è di origini inglesi, mentre quello materno è un ebreo marrano e la nonna è di origine turca. La madre, Evelina Genero, è un’appassionata di scienze esoteriche, mentre il padre, Rolando, è un militare di carriera che nel 1936 viene trasferito nella colonia italiana dell’Abissinia. Inizia così per Pratt la giovinezza africana e la vita da piccolo militare. È durante questo periodo che Hugo rimane affascinato dai colori e dalle fogge delle divise, che diventeranno una costante caratteristica della sua opera. Sono questi gli anni in cui inizia a divorare romanzi d’avventura, e sarà grazie alla strip Terry e i pirati di Milton Caniff che Hugo decide di iniziare a disegnare fumetti. Dopo la morte del padre rientra in Italia e nel 1945 inizia la sua carriera di fumettista collaborando con la rivista “Asso di Picche”. Sarà grazie a questa testata che il ‘gruppo di Venezia’ verrà contattato da Editorial Abril, la più importante casa editrice argentina: nel 1949 Pratt parte per Buenos Aires restandoci per circa tredici anni. In Argentina Hugo conosce numerosi disegnatori, fra cui Salinas e i fratelli Del Castillo, diventa amico del jazzista Dizzy Gillespie e scopre gli scrittori latino-americani, come Octavio Paz, Leopoldo Lugones, Jorge Luis Borges e Roberto Arlt. In questi anni, la sua vita sentimentale vede protagoniste tre donne diverse: Gucky Wogerer, che sposa a Venezia nel 1953 e dalla quale avrà due figli, Lucas e Marina; Gisela Dester, che diventa sua assistente e compagna, e infine Anna Frogner, ispiratrice del personaggio di “Anna nella jungla” e dalla quale nasceranno due figli, Silvina e Jonas. La produzione di Pratt in Argentina conta di un numero elevatissimo di strisce. Dapprima riprende la serie Junglemen, poi, nel 1953, disegna Sargento Kirk su sceneggiatura di Héctor Oesterheld che, tre anni dopo, fonda la propria casa editrice, Editorial Frontera, lanciando le riviste “Hora Cero” e “Frontera”, sulle quali Hugo pubblica rispettivamente Ernie Pike e Ticonderoga. Contemporaneamente tiene corsi di disegno presso la Escuela Panamericana de Arte, insieme ad Alberto Breccia, e fra i loro vari allievi c’è anche un giovanissimo José Muñoz. Nel periodo in cui si afferma il suo grafismo marcato, ispirato dai netti contrasti fra i bianchi e i neri di Milton Caniff, Pratt inizia anhce a scrivere da solo le proprie storie. La prima è Anna nella jungla che esce in Argentina su “Supertotem”. Tra il 1959 e il 1960 si trasferisce a Londra, dove realizza, alcuni racconti di guerra a fumetti per la Fleetway Publications. Nel 1962 esce Capitan Cormorant di cui realizza disegno e sceneggiatura e la prima parte di Wheeling. Dal ‘62 al ‘67, rientrato in Italia, disegna Le avventure di Simbad e L’Odissea e, su sceneggiatura di Mino Milani, Billy James e Le avventure di Fanfulla e due adattamenti dai romanzi di Stevenson, L’isola del tesoro e Il ragazzo rapito, tutte pubblicate sul Corriere dei Piccoli. In quei anni crea insieme ad Alberto Ongaro la serie L’ombra. Nel 1967 incontra Florenzo Ivaldi, genovese appassionato di fumetti e in particolar modo del lavoro del Maestro veneziano, con cui decide di lanciare un mensile per presentare al pubblico non solo la propria produzione argentina ma anche i classici americani. Sulnumero uno della rivista intitolata “Sgt. Kirk”, vengono pubblicate le prime nove tavole di Una ballata del mare salato, il folgorante esordio di Corto Maltese. Nel 1969 conosce Georges Rieu, capo redattore del settimanale francese “Pif” che decide di pubblicarlo in Francia. Sul treno che da Genova lo porta a Parigi, Pratt decide di riutilizzare Corto e nell’aprile del ‘70, il marinaio ricompare con l’episodio Il segreto di Tristan Bantam. Complessivamente la serie dedicata a Corto Maltese sarà di 29 storie. Il successo del personaggio in Francia si propaga dapprima in Italia e poi in tanti altri paesi. Negli anni ‘70 si ha il definitivo trasferimento a Parigi. Pratt realizza inoltre la serie Gli scorpioni del deserto, nata nel 1969 sulla rivista “Sgt. Kirk” e che continuerà a disegnare fino al ‘94. Crea quattro storie per la collana Un uomo un’avventura di Sergio Bonelli: L’uomo del Sertão, L’uomo della Somalia, L’uomo dei Caraibi e L’uomo del Grande Nord, che nel 1991 diventa un film dal titolo Jesuit Joe. Nel 1983 scrive Tutto ricominciò con un’estate indiana e nel 1991 El Gaucho per Milo Manara. Nel 1984 nasce Cato Zulù. Il 1988 è l’anno della pubblicazione di Mū, la città perduta, l’ultima avventura di Corto Maltese, sulla rivista Rizzoli che prese nome proprio dal personaggio. Nel 1994, Pratt fonda a Roma, con Patrizia Zanotti sua collaboratrice e colorista da anni, la casa editrice Lizard che tutt’oggi ripropone tutta la sua opera. È del 1995 Morgan, la sua ultima storia, poi comincerà “Uomini a sei zampe” che rimarrà incompiuta. Sempre nello stesso anno termina la terza parte di Wheeling e realizza gli ultimi acquarelli dedicati agli indiani del Nord America per la prefazione del libro che riunisce l’intera saga iniziata nel 1962. Nel 1983 Pratt si trasferisce sul Lago di Losanna, in Svizzera, dove muore il 20 agosto 1995.