Angelo Bioletto
(Torino, 1906)
Biografia
Angelo Bioletto nasce a Torino il 30 settembre 1906, è stato un grande fumettista e illustratore italiano. Quando ha circa venti anni trova lavoro in uno studio grafico; dopo qualche anno viene assunto come disegnatore umoristico dal quotidiano di Torino, La Stampa, per il quale realizza vignette e rubriche come “Bioletto ha visto”, “Bioletto in città”, “Taccuino di Bioletto”; nel 1938 disegna le figurine del concorso Perugina, ispirato al programma radiofonico di Nizza e Morbelli “I quattro moschettieri” e, nel 1939, illustra il “Don Chisciotte” a fumetti per la rivista L’Audace della Mondadori. Nel 1940 viene coinvolto nella lavorazione del lungometraggio “La rosa di Bagdad”, secondo film d’animazione europeo nonché il primo film italiano a colori. Con il mercato della pubblicità bloccato dall’ingresso dell’Italia in guerra, il produttore e regista Anton Gino Domeneghini scrittura alcuni disegnatori per creare una squadra di animatori; il film verrà completato solo nel dopoguerra, nel 1949, quando venne anche presentato alla 10ª Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Successivamente iniziò a collaborare per breve tempo con l’editore Carroccio, riprendendo poi l’attività con diverse testate giornalistiche. Tra il 1948 e il 1950 disegna tre storie a fumetti per la Mondadori da pubblicare su Topolino, scritte da Guido Martina: “Topolino e il cobra bianco”, “Topolino e i grilli atomici” e “L’inferno di Topolino”, quest’ultima capostipite del genere parodistico della Disney in Italia e pubblicata in sei episodi nei numeri da 7 a 12 di Topolino; successivamente abbandona i fumetti per dedicarsi all’illustrazione di libri per ragazzi. Muore a Milano il 26 dicembre 1987 all’età di 81 anni.